Sappe, commissariare il carcere minorile Beccaria di Milano è inivivibile e illegale

Per le opposizioni della Lombardia: ‘Ipotesi fuori luogo’

Il Sappe, sindacato autonomo della polizia penitenziaria, chiede di commissariare il carcere minorile Beccaria di Milano, anche alla luce dei recenti fatti di cronaca che hanno visto coinvolta la struttura.

Ma i consiglieri d’opposizione in Regione Lombardia bocciano l’ipotesi, definendola “fuori luogo”.
Per Donato Capece, segretario generale del Sappe, lo Stato “non riesce più a riprendere il controllo del penitenziario minorile lombardo, nel quale i detenuti continuano a rifiutare ogni collaborazione e insistono nel creare disordini ad ogni occasione” e per questo la richiesta è “di commissariare, se necessario, la struttura detentiva, sospendendo ogni tipo di attività fino a che non vengono rispristinati ordine e disciplina, individuando e trasferendo altrove i detenuti facinorosi.

Se i violenti sono stranieri, vanno espulsi e rispediti nei loro Paesi e se sono maggiorenni vanno trasferiti nelle carceri per adulti”.
“Fare una proposta come quella ipotizzata dal Sappe oggi, quando sono state messe in piedi diverse iniziative, ci pare fuori luogo. È un momento troppo difficile e delicato, in cui forse è meglio lasciar lavorare i nuovi vertici del Beccaria” commentano però i consiglieri regionali lombardi dei gruppi di Pd, Patto civico, Avs, Italia viva-Azione e M5s.
“Proprio adesso che sono stati destinati posti letto negli alloggi Aler agli agenti del Beccaria, che ci sono un nuovo direttore e un nuovo comandante, che è in corso la ristrutturazione che andrebbe portata a termine al più presto, perché migliora molto gli spazi per tutte quelle attività che favoriscono la quotidianità, è il momento peggiore per rimettere tutto in discussione. Quindi – proseguono – troviamo la proposta inopportuna perché va a interrompere un percorso lungo il quale si sta cercando pazientemente di ricucire un minimo di serenità”.
Semmai, “bisogna insistere affinché vengano aumentati tutti i momenti formativi e di attività, con personale specializzato – concludono i consiglieri – che impegnino i ragazzi in tutto l’arco della giornata, in particolare durante le ore del tardo pomeriggio e della sera, che sono quelle più critiche”.